domenica 3 gennaio 2016

I drammi di controllo

James Redfield, nel famosissimo libro La profezia di Celestino, parla degli schemi comportamentali che gli umani mettono in atto nei loro rapporti relazionali.
I drammi di controllo accadono in quanto le persone dormienti (ancora non risvegliate sulla via dell’illuminazione spirituale)  non sono consapevoli di avere dentro di sé il potere di attingere all’Energia vitale infinita (Prana) e la loro incapacità di rifornirsi energeticamente fa si che essi ne attingono, inconsapevolmente, dagli altri.

Quando non siamo ancora “informati e risvegliati” attuiamo delle strategie di parassitismo energetico, succhiando Prana dagli individui, in particolar modo a quelli in relazione con noi (lavoro, famigliari, amici, partners).

Conoscere questi schemi strategici (drammi di controllo) osservandoli quando, nostro malgrado, li stiamo mettendo in atto è una grandissima opportunità per liberarsene. 

Redfield divide essenzialmente i drammi di controllo in quattro categorie di persone, in base al loro schema di comportamento e sono così presentati:

INTIMIDATORE – L’intimidatore è l’individuo che utilizza l’aggressività, sia fisica che verbale, per dominare le persone per ricevere attenzione. L’essere autoritario, il dare ordini, il criticare, l’essere rigido, la fa sentire in una posizione di sicurezza.

VITTIMISTICO –  Il vittimista è una persona incapace di ribellarsi e far valere le proprie ragioni, che si sente debole e spesso perseguitato. Il vittimista ha sempre bisogno di giustificarsi e vive con la sensazione che ciò che fa attirerà critiche o non verrà capito. Cosa che, naturalmente, accade, perché è questo che attira (come insegna la Legge d’Attrazione).

L’INQUISITORE – E’ una persona ipercritica e perfezionista, che non si fida delle persone. Proprio per questa mancanza di fiducia ha necessità di inquisire, fare domande ed indagare nell’intento di giustificare i suoi timori.
Usa la critica, insinua il dubbio per smontare la sicurezza di chi ha di fronte. Domina ma senza utilizzare la forza fisica, difatti la sua arma migliore è il cinismo. Altre caratteristiche tipiche dell’inquisitore è il perenne scetticismo e la tendenza a sminuire il valore delle persone.

TROPPO RISERVATO – Il quarto tipo è un individuo molto introverso. Tende a non rivelare nulla su di sé, creando quasi un aurea di mistero per paura che la sua intimità venga invasa o che gli altri si impongano o li mettano in discussione. Spesso non riescono a impegnarsi nelle relazioni perché hanno bisogno di molto spazio e di decidere autonomamente, sopratutto perchè non sentono il bisogno di chiedere aiuto.

Il processo di trasformazione

Redfield parla di un possibile processo di trasformazione in chiave evolutiva, di ciascuna persona. Sfruttando la propria parte migliore, ciascuno puo’ trasformarsi, rispettivamente in:

INTIMIDATORE/GUIDA: Quando si  ritrova connesso alla vera fonte di potere, un intimidatore ha la possibilità di recuperare la stima di sé usando le sue qualità di guida. Potrà ricoprire una posizione di leadership nel pieno rispetto di tutti, generando collaborazione e senso di stima per se. Potrà quindi utilizzare questa posizione di rilievo per indicare e suggerire opzioni e soluzioni, accettando e prendendo spunto anche da quelle altrui.

INQUISITORE/AVVOCATO: Può sublimare nella ricerca la sua predilezione per il domandare, rovesciando la posizione di accusatore a quella di difensore. Potrà ricoprire un ruolo di “potere” cosi’ da avere la giusta stima di seppur non dovendo utilizzare piu’ le opzioni negativite dell’inquisitore. Una volta trasformato, l’inquisitore sfrutterà le sue capacità interpersonali per fare l’insegnante, il consulente o l’avvocato.

TROPPO RISERVATO/LIBERO PENSATORE:  Libero dal bisogno di rimanere distaccato, può accedere alle risorse più intuitive e profonde per farsi guidare e progredire in saggezza e maturità spirituale, apportando anche creatività nella sua vita lavorativa, diventando magari un sacerdote, un guaritore o un artista.

VITTIMA/RIFORMATORE: Può trasformare in risorse preziose il dolore, la disillusione, l’umiliazione e le sconfitte, impegnandosi a favore delle cause dei più deboli e bisognosi. Dopo aver sperimentato il “negativo”, chi appartiene al tipo vittimistico riesce a restare collegato alla sua fonte interiore e diventa un riformatore appassionato, un assistente sociale o un guaritore.