sabato 2 giugno 2012

La Storia di Rima (4)


Cielo, Terra, Vento e Sole
ascoltate queste mie parole.
Alberi, Foglie e Arcobaleno
io vi parlo a cuor sereno.

Vi voglio raccontar d’una ragazza infelice,
che non toccò mai Amor, come si dice.
Vi voglio raccontar d’una ragazza solare,
che scelse di non invecchiare.

D’una ragazza che non credeva più nell’amore,
pur se amò tanto gli altri e con ardore.
D’una ragazza che vedeva intorno dipinto di nero,
quando chi le stava vicino non era vero.

E di un giorno come tanti,
voglio raccontare a tutti quanti:
Sole, un tuo raggio il suo cuore ha scaldato.
Vento, la tua corsa le sue lacrime ha rubato.

E ora brillano per te, Cielo,
che le tieni lontane da quel triste gelo.
Perché le hai prese come figlie,
perché le hai prese come stelle.

E delle verdi foglie varie,
vi voglio raccontare,
che le han donato tanta speranza
e le han cambiata quella falsa credenza.



E degli alberi maestosi e belli
che l’han condotta senza appelli,
alla Terra ch’ella cercava,
là dove placida riposava.

Nascere, fiorire, invecchiare e morire:
è il ciclo della vita che vuol proseguire.
Rima imparò che l’Amore
parte e ritorna nel cuore.

E’ ora che in alto può volteggiare,
anche altrove può farlo arrivare.
E ora che ha una bella sensazione,
dà un nome alla gaia emozione:

VOGLIA DI ESSERE, dice Rima.
E che sia sempre più di prima.
Vivere nel suo vero significato,
può farti sentir solo beato.

E ora tu, Arcobaleno,
sii testimone del suo mondo più ameno,
e trasportalo sui tuoi colori
da Rima ai suoi successori.

Affinché il suo lavoro non vada perduto
e doni sollievo a chi in lei ha creduto,
e perché mai il coraggio possa mancare
a chi la sua vera essenza vuole mostrare.

La Storia di Rima (3)

Tuttavia, questa volta gli esseri umani avrebbero vissuto questo periodo con più pesantezza di spirito, rispetto alla leggerezza degli anni precedenti. Però lo avrebbero vissuto pure con rara inconsapevolezza, in quanto molti di loro avrebbero partecipato attivamente per cercare di migliorare quella situazione buia che si sarebbero trovati costretti a vivere, e che non piaceva proprio a nessuno (se non a chi l’aveva fomentata!).

Gli esseri umani di quella Nazione avrebbero ricominciato, nel corso della loro storia, a porsi quelle domande alle quali non erano riusciti a dare una risposta né i loro antenati filosofi, né le nuove tecnologie.
Avrebbero seguito la nuova onda di crescita collettiva che era già partita da altre Nazioni più emancipate e che ora si stava allargando in altri Paesi, perché la crescita spirituale fosse più completa.
Proprio come doveva avvenire per il bene dell’Anima del Mondo!

Sarebbe ricominciata quella ricerca spirituale che non aveva avuto modo di svilupparsi durante gli anni bui del Medio Evo, e che si era bloccata sul nascere dai tempi dell’Illuminismo (dopo che era stato dichiarato che “soltanto la scienza” avrebbe potuto offrire risposte certe ad ogni cosa).
E pur se questo si era rivelato vero (almeno in parte!), purtroppo il tempo dell’Illuminismo si era poi rivelato anche quel periodo storico dove i “lumi della ragione” l’avevano fatta troppo da “padroni di casa” nelle relazioni interpersonali, soppiantando così la mente originale dell’uomo, e quindi, la spontanea risorsa umana.
Eppure, tutte le esperienze servono per crescere!

Comunque, non solo per questo fu scelto quel tempo per far tornare lo Spirito di Pace. Infatti ce n’era un altro di motivo, e non meno importante degli altri. Anzi, tutt’altro: si trattava di un motivo davvero grande. Universale, direi!
Anche lo Spirito di Pace sapeva che in quel periodo, non avrebbe operato da solo nel Mondo di Mezzo.

Effettivamente, Ain Soph Aur (il Nulla, l’Assoluto,  l’Eterno, la Luce senza fine) aveva già deciso che dal Mondo di Sopra sarebbero discesi anche altri Angeli fino all’Olam Assiath (il Mondo della Creazione Fisica, dei Fenomeni e dei Corpi stessi), per aiutare gli spiriti di Pace e di Luce nella loro missione nell’Olam Jesodot (la Terra).
E inoltre, per scuotere gli animi dei tanti sordi che non avrebbero voluto ascoltare e dei tanti miscredenti che non avrebbero voluto credere, ci sarebbe stata pure la molteplice manifestazione di quei segni straordinari e  di quegli speciali disegni impossibili da imitare, che avrebbero indicato a tutti la presenza divina in ogni angolo della Terra.

La maggioranza degli uomini, avrebbe finalmente intravisto quell’unico modo per far tornare la Shekinah sulla Terra.
Quell’unico modo (che tutt’oggi ancora in pochi conoscono) è la Via: la Via della Conoscenza e della Sapienza, che per oltre duemila anni è stata tenuta nascosta a quasi tutta l’umanità e in diversi modi.

Infine, pian piano sarebbero anche stati svelati tutti quei misteri millenari condivisi e mai compresi nel loro vero significato, dalle creature fisiche dell’Olam Jesodot che avevano provato inutilmente a svelarli.
Per troppi anni erano rimasti celati fra le inarrivabili dieci emanazioni del magico Albero della Vita. Ora però, l’Albero della Conoscenza sarebbe stato messo a disposizione di ogni uomo di buona volontà che desiderasse far tornare la Shekinah, che desiderasse portare il Paradiso in Terra.

Era finalmente giunto il tempo del Grande Dialogo fra il Cielo e la Terra. Però soltanto alcuni avrebbero avuto le necessarie buone orecchie per intendere, se pur in ogni parte del mondo.
Eh già! Soltanto alcuni fra quei sei miliardi di persone che popolavano il mondo, avrebbero udito e avrebbero potuto contribuire a ristabilire in terra Malkuth (il Regno). Pregando. Pregando solamente per il ritorno della Shekinah (la presenza di Dio nell’Olam Jesodot).
Era proprio come se questi “alcuni” fossero già stati destinati, a divenire poi, una sorta di capigruppo. Ognuno per il proprio popolo. E ogni capogruppo sarebbe stato specializzato in un settore specifico: religioso, etico, ambientalista, pacifista, sanitario...

Ma la novità assoluta era che, se negli anni precedenti alcuni esseri umani volevano e potevano ascoltare i consigli dello Spirito di Pace, in questi anni particolari da Lui e per Lui scelti, gli stessi esseri umani avrebbero potuto specialmente agire con la sicurezza che le loro azioni avrebbero sortito gli effetti desiderati.
Infatti, essi avrebbero potuto aiutare attivamente gli altri nel risveglio al vero sentiero, nella conoscenza della vera Via. La Via della Conoscenza e della Sapienza. E quindi, questi si sarebbero poi schierati definitivamente dalla parte giusta, portando con loro chiunque li avesse seguiti.

Dunque, come vi dicevo, dal Mondo di Sopra sarebbero discesi anche altri Spiriti di Pace e di Luce ad aiutare gli esseri umani. Li avrebbero aiutati interagendo con loro da ogni angolo della Terra, per prepararli nel modo più completo  possibile ad affrontare quel periodo così decisivo per la battaglia tra il Bene e il Male.
Un periodo che avrebbe potuto rendere migliore la vita sulla Terra  negli anni a venire. Cosa a cui i terrestri non credevano più potesse essere possibile, nonostante ci fu un tempo in cui credettero e si adoperarono per riuscire in quello scopo, ottenendo pure buoni risultati.

Ebbene,  nel corso del suo tempo indefinito, ancora una volta il Macrocosmo avrebbe manifestato il contatto con il Microcosmo, per donargli l’ennesimo impulso positivo di cui aveva tanto bisogno, per capire se e come poteva  riuscire a ristabilire il Regno Celeste sulla Terra.
L’Eterno voleva nuovamente infondere negli esseri umani quella fiducia necessaria a percorrere la Via, perché senza questa il frutto della Conoscenza e della Sapienza, si sa,  non può essere raccolto.

Così, confidando nelle sue emanazioni inviate verso l’Olam Jesodot, Ain Soph Aur avrebbe di nuovo interagito con gli abitanti della Terra, ma stavolta lo avrebbe fatto in un modo talmente diretto e particolare che gli esseri umani, quando avessero ricevuto quelle inconsuete e inimitabili forme di aiuto, non avrebbero avuto alcun dubbio sulla loro fonte d’invio.  Eh sì che ci poteva essere ancora il rischio che ne travisassero l’origine, visto che era già capitato più volte in passato.

In effetti, capitò spesso che gli uomini non seppero riconoscere la fonte luminosa dell’Eterno quando parlava ai suoi prediletti. E capitò che confusero la sua origine con la fonte di un angelo disobbediente, caduto nel Mondo di Sotto e maledetto da Ain Soph Aur millenni or sono.



E capitò che alcuni uomini di potere (terrestre), si arrogarono il diritto di giustiziare quei prediletti perché non vollero riconoscere fossero tali.
E capitò che li giustiziarono con riti atroci, quei poveri malcapitati sotto le loro grinfie boriose.
E agendo in quel modo così cruento, sottomisero pure gran parte della popolazione di quel tempo rendendoli dubbiosi, riducendoli ad una schiavitù psicologica e fisica, indebolendo le loro credenze. Lo fecero per controllarli meglio. E così fu per diversi secoli.


Lo fecero perché le forze del Male agiscono  da sempre nei modi più subdoli, per vincere in ogni maniera sulle forze del Bene. Ma ora il Mondo di Sopra sarebbe tornato ad interagire col Mondo di Mezzo, per riequilibrare quella battaglia.
Lo avrebbe fatto in modo del tutto particolare per preparare gli esseri umani a vivere quel tempo di consapevolezza, che si sarebbe manifestato pochi decenni dopo il grande lavoro degli Spiriti di Pace e di Luce.
Un tempo che non sarebbe tardato ad arrivare, perché stava ormai tramontando l’Era dei Pesci (la lunga epoca di fervore religioso durata circa duemila anni, il cui ideale ha affermato che l’uomo doveva ricevere ordini dai poteri superiori tramite intermediari ufficialmente riconosciuti, perché incapace di pensare da solo).


Sì, finalmente l’Era dei Pesci stava terminando, e presto avrebbe ceduto il posto alla più stimolante Era dell’Acquario (l’epoca dei cambiamenti positivi, il cui ideale afferma invece che l’uomo è ora capace di apprendere la verità e di pensare finalmente per sè).


I tempi erano maturi perché gli esseri umani cominciassero a rendersi conto che ora potevano parlare direttamente con l’Altissimo (senza “l’aiuto” di alcun intermediario, pur se “ufficialmente riconosciuto”).
E la discesa dello Spirito di Pace avvenne così:
mentre era ancora nell’Olam Aziluth (il Mondo dell’emanazione diretta di Dio), dove era risalito dall’Olam Beriah per stare al cospetto di Hokmah e Binah (il Padre e la Madre) e per ricevere ulteriori istruzioni;
mentre era ancora là, dove la Luce della Corona dell’Altissimo è così tanto abbagliante da non poter essere osservata da nessun occhio umano;
mentre ancora là ad ascoltare ed accettare il suo compito, lo Spirito di Pace guardò dall’alto verso l’Olam Assiath, e scelse con cura il corpo fisico attraverso il quale avrebbe potuto manifestarsi nell’Olam Jesodot.


In effetti, essendo puro Spirito, gli era assolutamente necessario un corpo fisico per potersi muovere nel Mondo di Mezzo.
E quale altro corpo poteva essere più adatto, se non quello di una bambina che sarebbe nata nel Sud Italia da lì a pochi giorni?
Secondo lo Spirito di Pace era il migliore che potesse avere a disposizione, in quel frangente di tempo utile alla sua discesa sulla Terra.


Il nome della bambina sarebbe stato Rima. E questa è la sua storia!

sabato 12 maggio 2012

Claraluna e Mariasole (2)


L'incredulità fu la prima emozione prepotente che si scontrò con la sua fiduciosa razionalità, spiazzandola in un drammatico attimo.
Dopo qualche giorno, dopo che la razionalità non fu più, dopo che la rassegnazione la piegò davanti al tragico fatto, una grande sofferenza prese il posto dell'incredulità rendendola sempre più triste e tanto, tanto delusa.
E dopo qualche altro giorno, quando si ritrovò ad affermare che "non può essere giusto che un genitore sopravviva ai figli", la  delusione diventò ancora più grande.
Eva non si chiese SE fosse giusto. Lei lo affermò. Semplicemente, lo affermò!

E la stessa cosa certamente la pensò e l'affermò a se stessa anche la nonna materna, che dopo solo qualche mese dalla dipartita di Rima, inaspettatamente per tutti, raggiunse la sua nipotina.
Non era ammalata. Prima di quell’incredibile incidente non aveva mai lamentato nulla di cui preoccuparsi. E non era "troppo" vecchia. Certamente no, ma la reazione a quella notizia l'aveva annichilita totalmente.

Teresa lo credette con una certezza indiscutibile, anche se non ebbe modo di parlarne con sua nonna e di avere da lei una conferma. 
Non ebbe né modo né tempo e né tantomeno ebbe voglia di parlarne, ma era consapevole di quale grande sofferenza aveva  provocato in tutti i componenti della famiglia la partenza di Rima per il suo lungo viaggio.

E infatti, proprio tutti  si erano ripiegati su se stessi. Ognuno si era rinchiuso nel proprio dolore che non dava tregua. Non dava tregua e toglieva anche la voglia di parlare, di vivere.

Teresa lo sapeva per certo perché anche lei era molto, molto arrabbiata.
Le sue proteste interiori (e pure quelle rivolte a Dio non mancarono!) non facevano che aumentare la sua rabbia. Probabilmente fu proprio per questo che i passi per raggiungere l'accettazione di questa perdita affettiva, per lei furono estremamente più lunghi.

Così, mentre il resto della famiglia passò dallo shock iniziale alla graduale accettazione del fatto ineluttabile, lei continuò invece per molto tempo ancora a vivere con incredulità quella notizia tragica a cui non voleva rassegnarsi.
E continuò a vedere sua sorella Rima ovunque ...fra la folla, al mercato, mentre svoltava un'angolo,  in lontananza... 
Arrivò persino a credere che fosse rimasta a vivere in India e che dunque fosse viva.
E così continuò a sognarla e ad incontrarla in quei sogni che le sembravano così tanto reali.
Quindi continuò a parlarle,  e a chiederle instancabilmente "perché tutto questo”? perché non dava sue notizie, perché non le scriveva come era solita fare?
E continuò per così per qualche anno  a chiederle conferma su quanto le avevano detto, sul fatto che lei era deceduta (ma davvero era accaduto? ... inconcepibile!),  o se invece stesse vivendo in un altro Paese e non volesse farlo sapere, e se così fosse ...perché?
Arrivò addirittura a confondere la realtà con il sogno.
Arrivò realmente a credere che sua sorella fosse ancora su questa Terra e che viveva in un altro Paese, ed era per soltanto questo che non riusciva a telefonarle, a sentire la sua voce, a darsi un appuntamento per andare insieme a...